Hanno la stessa età (31 anni) ed entrambi sono “imbattuti” in seno alla promotion UFC. Parliamo del sudafricano Dricus Du Plessis e del russo (di etnia cecena), Khamzat Chimaev, che combatte da alcuni anni sotto la bandiera degli Emirati Arabi Uniti (dopo essere cresciuto agonisticamente in Svezia dove era emigrato in gioventù con la famiglia). Nella notte italiana, tra sabato e domenica prossimi (attorno alle ore 4:00), si affronteranno, nella gabbia dello United Center di Chicago (in Illinois), nel main event di UFC #319: in palio la cintura dei medi. Chimaev, ribattezzato “The Borz” (ovvero il “lupo”), punta decisamente al titolo e anche i principali bookmaker lo danno per favorito come se Du Plessis fosse una vittima predestinata. Nella realtà non è proprio così. Il fighter sudafricano (per i fan “Stillknocks“) si presenta con uno score record di 23 vittorie e appena 2 sconfitte (registrate, però, non nella UFC, ma, rispettivamente, nella EFC South Africa e nella KSW). E’ alla sua terza difesa della cintura dei medi ed è il primo ed unico campione in rappresentanza del continente africano ad allenarsi a casa (dove è anche nato): il CIT Performance Institute di Pretoria (South Africa), dove vengono allenate, dal 2018, le MMA, la Strength & Conditioning, il Jiu Jitsu e la boxe (con programmi specifici per i giovani, come le “Kids MMA & boxing”).
L’ultima sconfitta di “DDP” è arrivata, nel lontano 2018, a Londra, in occasione di KSW #45. In concomitanza con la rivincita che lo vedeva opposto al tedesco Roberto Soldic, che, il 6 ottobre di quell’anno, gli strappò, nel rematch, il titolo welter della popolare promotion polacca. Da allora sono passati ben 7 anni, ricchi di successi (11), ha cambiato categoria di peso (dai welter ai medi), con sfide epiche contro il nigeriano Israel Adesanya (anche se già sul viale del tramonto) e, due volte, contro lo spigoloso americano Sean Strickland. Adesso arriva “Borz“, che, già nel face to face, ha mostrato grande sicurezza per il risultato finale. Un “F2F” che, per la cronaca, ha totalizzato 110 mila visualizzazioni video, la più seguita nell’anno in corso secondo i dati forniti dalla Ultimate Fighting Championship (UFC).
Per la cronaca si presenta all’appuntamento della sfida per il titolo con uno score record di tutto rispetto: 14 vittorie e zero sconfitte. Nessun fighter fino ad oggi è riuscito a impensierirlo e forse questo è il primo obiettivo agonistico che si deve porre Dricus Du Plessis, ma il sudafricano, che ha combattuto anche nel judo, nel wrestling e nella savate, è un avversario molto duro, forte nello striking ma determinato anche nella lotta a terra. Temibile nella fase di difesa in attesa di individuare, nel game plan dell’ avversario, il momento più idoneo per attaccarlo e metterlo seriamente in difficoltà. Chimaev invece si presenta in una forma atletica mai vista e con un bagaglio esperienziale sia nel sambo (la specialità di combattimento delle forze speciali russe), sia nella lotta libera. Il ceceno ha solo otto match nel circuito UFC (rispetto agli undici di DDP), ma può vantare cinque “Performance of the Night” e un “Fight of the Night“. Per l’aggressività dimostrata sempre nella gabbia si è conquistato il diritto a questo match che si preannuncia di altissimo livello. Entrambi non sono stati mai sconfitti in seno alla promotion americana. Sarà, pertanto, la sfida dello United Center di Chicago a determinare le forze in campo, ma soprattutto la leadership nella categoria dei medi.
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