Quando Forbes ha pubblicato la sua classifica delle promozioni di sport da combattimento più “ricche” al mondo, il nome Combate Global ha guadagnato gli onori delle cronache mediatiche. Al decimo posto, con un valore stimato di 120 milioni di dollari e un fatturato 2023 di 18 milioni, la promozione guidata da Campbell McLaren (tra i co-fondatori della UFC) si è affermata come riferimento per la comunità ispanofona in un settore dominato da colossi come UFC, WWE e ONE Championship.
Fondata nel 2011 e inizialmente conosciuta come Combate Americas, l’azienda ha puntato fin dall’inizio su un pubblico giovane e ispanofono, trovando in Univision e Televisa un partner ideale. Attraverso un accordo televisivo pluriennale ha garantito la trasmissione dei suoi eventi su reti generaliste, una mossa strategica che ha amplificato la notorietà della promozione nei mercati statunitense e messicano.
Campbell McLaren ha infatti spiegato che l’obiettivo era “presentare i migliori nuovi fighter ispanici e introdurre un’intera nuova audience a questo sport altamente coinvolgente”. Il risultato è stato sorprendente: gli eventi di Combate hanno stabilito record di ascolto su Univision, superando persino alcune puntate di Bellator.
Dalla televisione agli schermi digitali: lo sbarco sui canali in lingua inglese come Fuse, CBS Sports e Paramount Plus ha segnato l’ampliamento del pubblico, portando Combate verso una dimensione globale.
I protagonisti? Giovani combattenti come Cristian Pérez, Ramiro Jiménez e Gisela Luna, pronti a incarnare il futuro della promozione. Il format, poi, mette insieme realtà, tensione sportiva e identità: eventi come la COPA COMBATE—torneo ad eliminazione tra rappresentanti nazionali—e l’approccio “MMA con sabor español” sono diventati marchi di fabbrica della promozione con sede a New York City. Così Combate Global ha costruito il suo valore, e la sua reputazione, in un mercato competitivo, emergendo come “la promozione latina” capace di competere con i giganti nel mondo delle MMA.









