Paramount+ amplia la sua scommessa sullo sport dal vivo. Dopo aver siglato in agosto (nella foto in primo piano il post dell’annuncio sui social) un accordo da 7,7 miliardi di dollari per diventare la nuova “casa” statunitense della Ultimate Fighting Championship (UFC), il gruppo tv guidato da Brian Robbins estende ora i propri diritti di trasmissione anche all’America Latina (incluso il Brasile) e all’Australia, per il periodo 2026–2032 (in totale sette anni di contratto). L’annuncio, riportato da Reuters e Sports Business Journal, segna un passo decisivo nella strategia globale del colosso media, ora parte del nuovo gruppo Paramount–Skydance.
Un pacchetto “all-in” su Paramount+
A partire dal 2026, gli abbonati di Paramount+ in America Latina potranno accedere a tutti i 13 eventi numerati della UFC e alle circa 30 “Fight Nights” annuali, senza costi aggiuntivi rispetto all’abbonamento base.
In Australia, invece, l’accordo coprirà le Fight Nights e i match preliminari dei grandi eventi, con la possibilità di aggiungere in seguito anche gli eventi numerati principali. Si tratta, di fatto, di un cambio di paradigma: il modello pay-per-view lascia il posto allo streaming in abbonamento, un passaggio che riflette la nuova direzione del mercato dei diritti sportivi.
Strategia: lo sport come motore di crescita
Per Paramount, l’estensione internazionale della partnership con UFC è parte di una strategia più ampia finalizzata a rafforzare il ruolo dello sport live come leva di crescita per la piattaforma di streaming.
Il CEO Brian Robbins ha parlato di “una strategia volta a consolidare Paramount+ come destinazione globale per i contenuti sportivi premium”, seguendo la linea già intrapresa con NFL, UEFA Champions League e Serie A negli Stati Uniti.
L’operazione in esame segue la fusione con Skydance Media, che ha riorganizzato la struttura del gruppo con l’obiettivo di rendere Paramount più snella, integrata e capace di competere con “giganti” come Disney e Netflix nel segmento streaming.
Impatto economico: nuove logiche per i diritti sportivi
L’accordo con UFC conferma una tendenza chiave nell’economia dello sport: la convergenza tra diritti sportivi e piattaforme streaming. Secondo le stime di Reuters, il contratto settennale statunitense vale circa 1,1 miliardi di dollari all’anno, con margini di espansione nei mercati internazionali.
Per la UFC, che fa capo al gruppo TKO Holdings (controllato da Endeavor), la partnership con Paramount garantisce una distribuzione capillare e una base di pubblico più ampia rispetto ai tradizionali canali pay-per-view.
“Questo accordo ci permette di raggiungere più fan che mai, con un modello di consumo più accessibile e continuo”, ha dichiarato il presidente UFC Dana White in una nota diffusa dal sito di PR Newswire.
Scenario: il futuro dello sport in streaming
L’intesa Paramount+–UFC si inserisce in un contesto di rapida trasformazione dell’industria sportiva, dove le piattaforme digitali cercano contenuti esclusivi per differenziarsi e fidelizzare gli abbonati. Nel medio periodo, la mossa potrebbe spingere altri operatori — come Disney (ESPN), Warner Bros Discovery e Amazon — a rafforzare le proprie offerte live con pacchetti sportivi dedicati.
Per i consumatori latinoamericani e australiani, la novità apre a una fruizione più semplice e prevedibile degli eventi UFC, potenzialmente a costi inferiori rispetto ai tradizionali PPV. Per Paramount, invece, rappresenta un test cruciale per misurare la sostenibilità economica di un modello “all-inclusive” nello sport.









