In una notte destinata a scolpire il suo nome nella storia del pugilato, Terence “Bud” Crawford ha superato, nonostante fosse considerato lo sfavorito, il campione in carica Saúl “Canelo” Álvarez ai punti con decisione unanime, conquistando il titolo mondiale undisputed dei supermedi e diventando così il primo pugile dell’era dei quattro titoli a unificare tre diverse categorie di peso: superleggeri, welter e ora anche supermedi. Il match, trasmesso in esclusiva mondiale dalla piattaforma di streaming Netflix, si è svolto fisicamente all’Allegiant Stadium di Las Vegas (con una capienza di 65mila posti a sedere espandibile fino a 72mila), una delle strutture moderne più idonee per eventi di sports-entertainment come questo (abitualmente, al suo interno, vengono disputate le gare dei Las Vegas Raiders, franchigia storica della NFL).
I cartellini parlano chiaro: 116-112, 115-113, 115-113. Tutti a favore del 37enne di Omaha (Nebraska). Ma il verdetto dei giudici, per quanto stretto, non racconta pienamente la netta superiorità tecnico-tattica che l’americano ha imposto sul messicano per buona parte dei 12 round.
Analisi tecnica: il capolavoro tattico di Crawford
Il successo dell’atleta a stelle e strisce non è frutto del caso o della fortuna: è il prodotto di un’intelligenza tattica sopraffina, preparazione maniacale e una capacità di adattamento unica nel suo genere. Sin dalla prima ripresa, Crawford ha imposto ritmo e distanza, annullando i punti di forza del rivale. Il jab sinistro – utilizzato sia come colpo d’interdizione che come strumento di misura – ha controllato la media distanza, impedendo a Canelo di avvicinarsi con la consueta efficacia.Mobilità e angoli
Crawford ha eseguito un continuo movimento laterale, spesso ruotando fuori dalla traiettoria della potente destra di Canelo. Il footwork impeccabile gli ha permesso di non essere mai un bersaglio statico, elemento fondamentale contro un fighter noto per il suo lavoro al corpo e per la pressione costante.Transizioni fluide tra guardia destra e mancini
Come già mostrato in altre occasioni, “Bud” ha alternato guardia ortodossa e guardia mancina con fluidità, confondendo la lettura offensiva e difensiva di Álvarez. Questo switch stance, come si dice in gergo, ha reso ancora più complessa la vita al messicano, costretto a riposizionarsi continuamente per trovare il tempo giusto.Difesa e lettura del tempo
La capacità difensiva di Crawford ha brillato: schivate, parate e controllo della distanza hanno ridotto al minimo l’efficacia dei colpi di potenza di Canelo, che raramente è riuscito a piazzare combinazioni pulite. Crawford ha dimostrato un timing chirurgico, colpendo spesso in controtempo mentre Álvarez spesso si sbilanciava rischiando anche di subire oltre misura.Gestione delle fasi centrali
Dal 4° al 9° round, il dominio tecnico è stato assoluto. Canelo, seppur aggressivo, è sembrato privo di soluzioni, frustrato dalla mancanza di bersagli chiari. Un taglio procurato da uno scontro accidentale di teste nel 9° round ha messo alla prova Crawford, ma l’americano ha mantenuto la lucidità tattica, gestendo il vantaggio senza prendere rischi inutili.Canelo: coraggio ma prevedibilità
Canelo non è stato remissivo: ha spinto, ha provato a lavorare al corpo, ha tentato le sue combinazioni classiche. Ma è apparso più lento, meno reattivo, incapace di spezzare il ritmo fluido e chirurgico dell’avversario. Sostanzialmente più prevedebile dell’americano. La sua strategia — basata sull’attacco progressivo, la pressione e il lavoro al tronco — si è infranta contro un muro di tecnica, velocità e lettura dell’avversario. Il tentativo di intensificare il ritmo nelle ultime due riprese è risultato troppo tardivo.Una vittoria epocale
Con questo trionfo, Terence Crawford si consacra come uno dei pugili più completi e intelligenti della sua generazione e forse di sempre. Conquista un’impresa che nessuno prima di lui aveva realizzato nell’era moderna: essere campione unificato in tre categorie di peso differenti. Canelo esce ridimensionato ma non umiliato. Resta un nome leggendario, ma la sua aura d’invincibilità nei match da “super-evento” ha subito una crepa evidente di fronte ad una roccia come Crawford.STATISTICHE CHIAVE DEL MATCH DI LAS VEGAS:
- Colpi totali andati a segno:
- Crawford: 178 su 482 (37%)
- Canelo: 123 su 460 (27%)
- Jab:
- Crawford: 91 su 256 (36%)
- Canelo: 34 su 181 (19%)
- Power shots:
- Crawford: 87 su 226 (38%)
- Canelo: 89 su 279 (32%)









