Più che un incontro di boxe, quello tra Saúl “Canelo” Álvarez e Terence “Bud” Crawford è stato un evento globale e fortemente mediatico. Una notte da copertina mondiale, dove a incrociarsi non sono stati solo due campioni indiscussi, ma anche due visioni diverse del pugilato e del business. Il ring della T-Mobile Arena ha fatto da cornice a un match la cui portata economica è stata all’altezza delle aspettative: oltre 200 milioni di dollari in gioco, tra borse garantite, pay-per-view (con l’esclusiva mondiale su Netflix) e sponsorizzazioni (sia personali, sia legate all’organizzatore).
Le borse: dominio assoluto di Canelo
Il pugile messicano, autentica macchina da soldi e volto globale della boxe contemporanea, ha portato a casa, nonostante la sconfitta ai puunti, una cifra monstre: 150 milioni di dollari garantiti, che potrebbero crescere ulteriormente con le percentuali legate agli incassi da pay-per-view e merchandising. Un compenso che lo conferma come il più pagato del circuito, capace di catalizzare l’interesse di milioni di spettatori in tutto il mondo.
Più contenuta, ma significativa, la borsa di Terence Crawford, che si attesta intorno ai 10 milioni di dollari garantiti. Una cifra che, seppur distante da quella di Canelo, segna un record personale per il campione statunitense, da sempre attento più al valore sportivo che a quello commerciale delle sue sfide.
Uno show globale
Il match ha fruttato decine di milioni solo in vendite pay-per-view, con una distribuzione globale curata dalle principali piattaforme streaming e broadcaster tradizionali. Gli sponsor, intanto, hanno fatto a gara per apparire sul ring e sulle divise dei due campioni, contribuendo a gonfiare un montepremi che sfiora le cifre record di Mayweather (USA) vs Pacquiao (Phi) del 2015.
Anche arbitri e giudici pagati con cachet d’oro
Non solo i pugili: anche i protagonisti dell’ombra sono stati lautamente ricompensati. L’arbitro dell’incontro ha ricevuto un compenso di 25mila dollari, mentre ciascuno dei tre giudici a bordo ring ha percepito 20mila dollari, per un totale di 85mila dollari versati agli ufficiali di gara.









