Chris Camozzi, 38enne californiano di Alameda (località balneare nei pressi della baia di San Francisco) è la stella indiscussa di BKFC Roma #83. Parteciperà al secondo appuntamento italiano (dopo Firenze, lo scorso 26 aprile) del pugilato a mani nude (conosciuto in America come bare knuckle). Per il campione dei pesi massimi leggeri (Cruiserweight) è una nuova difesa del titolo dopo la vittoria, quasi scontata, sul “calciante” fiorentino Andrea Bicchi a Palazzo Wanny (FI).
Questa volta troverà un avversario più solido, proveniente anch’egli dalle MMA: parliamo di Alessio Sakara (oltre 20 anni negli sport da combattimento con esperienze importanti in Cage Warriors, UFC e Bellator, prima di approdare appunto a BKFC), molto popolare a Roma diventato famoso grazie anche ad una serie di presenze in programmi tv destinati al grande pubblico.
Camozzi, negli ultimi 4 match ufficiali, ha vinto 3 volte, perdendo solo contro un’altra icona del bare knuckle: l’americano Lorenzo Hunt (primo sfidante del californiano a Firenze, con Bicchi entrato in corso dopo il ritiro inaspettato del suo avversario).

Colossi a confronto
Dal canto suo Sakara è un lottatore esperto, con un importante bagaglio esperienziale nelle mixed martial arts, oltre che un grande striker (nella gabbia come sul ring). Nel match del debutto (nel luglio di quest’anno a BKFC Fight Night), contro Erick “El Travieso” Lozano (fighter a stelle e strisce originario del Michigan), ha vinto per TKO al secondo round (dopo 48 secondi). Questa volta però “The Legionarius” affronta un “gigante” di 1:91 assolutamente completo (wrestler, kickboxer di buon livello, esperto di BJJ e muay thai) ma soprattutto con un background significativo nelle MMA (alla pari del fighter capitolino), tra i migliori intepreti della disciplina del bare knuckle.

Camozzi a margine della conferenza stampa di ieri all’Hilton Eur di Roma ha dichiarato a TheDailyCage.it: “Sono assolutamente pronto per questa sfida. Il game plan? E’ semplice. Partire subito forte sin dal primo round. Prevedo che il mio match possa finire prima del tempo: con un K.O. entro il secondo round”. Parole pronunciate con una grande determinazione pur nel rispetto dell’avversario.
Unico elemento da non sottovalutare sarà il tifo “locale” espresso dagli oltre 8.500 supporter del PalaEur, tutti chiaramente per l’italiano.








