E’ stato un debutto importante a Roma per la boxe a mani nude (bare nuckle). Test ampiamente superato per gli organizzatori italiani (Gabriel Rapisarda e Luigi Perillo) e, più in generale, per la casa madre americana (il Bare Knuckle Fighting Championship), con sede a Philadelphia negli States, grazie anche ad una produzione televisiva da grande occasione affidata al colosso Gravity Media Italy (broadcasting service ufficiale – l’intero progetto è stato coordinato da Maurizio Nacher).
Significativa anche la presenza di tanti campioni di sport diversi (come il tennista Matteo Berrettini, i kickboxer italo-armeni Giorgio e Armen Petrosyan, il kickboxer romano Mattia Faraoni (il 29 novembre combatterà al Pala Pellicone di Ostia all’interno del format Oktagon Roma), il pugile Francesco Faraoni (con uno score record di 8 vittorie su altrettanti match, atteso il prossimo 6 dicembre ad un evento organizzato dalla promotion TAF al PalaTiziano di Roma), l’ex rugbista azzurro Martin Castrogiovanni, l’ex campione del mondo di boxe (persi supermedi WBA), oggi DT della nazionale, Giovanni De Carolis, il lottatore olimpico italo-cubano Frank Chamizo), il giovane pugile “pro” Simone Spada, o ancora Vincent Candela (indimenticato calciatore della AS Roma e grande esperto di boxe) o di personaggi dello spettacolo come Paolo Bonolis, Rudy Zerbi, Federica Panicucci (moglie dell’imprenditore milanese, nel settore della comunicazione, Marco Bacini, impegnato con la sua struttura nell’evento), Maria De Filippi (negli anni passati aveva invitato, nei suoi programmi tv, proprio il “Legionarius” Alessio Sakara) o figure istituzionali come il presidente di FIGHT1 e promoter dell’evento Oktagon, Carlo Di Blasi o ancora il presidente di Federkombat (patrocinatore dell’evento capitolino) Riccardo Bergamini e il giovane promoter Edoardo Germani, che ha lanciato il nuovo format di boxe “The Art of Fighting” (TAF).
Nutrita anche la presenza delle istituzioni politiche: da Matilde Siracusano (deputata Forza Italia, al suo secondo mandato consecutivo, e con incarichi anche a carattere governativo), al Presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto (anch’egli al suo secondo mandato da Governatore), fino all’ospite speciale, l’Ambasciatore USA in Italia e San Marino, Tilman J. Fertitta (imprenditore di successo negli States, possiede anche gli Houston Rockets dell’NBA, acquistati per 2,2 miliardi di dollari nel 2017, oltre ad otto Golden Nugget Casinò), che ha seguito con grande interesse tutto l’evento e in particolar modo gli atleti americani presenti nella card (James Brown, Carlos Trinidad-Snake e soprattutto l’ex campione cruiserweight Chris Camozzi).
Perchè Sakara ha prevalso su Camozzi
La riunione n.83 del BKFC si è chiusa con la straordinaria vittoria di Alessio Sakara, l’icona degli sport da combattimento in Italia, che, all’età di 44 anni, ha strappato la cintura iridata dei “cruiserweight” al 38enne Chris Camozzi (vive a Denver, in Colorado, ma originario della California). L’americano, forse, ha sottovalutato l’esperienza/fame di vittoria del “Legionarius”, boxando troppo di rimessa contro un avversario (Sakara), uscito brillantemente alla distanza nel corso di 5 lunghi round da 2 minuti ciascuno (vittoria con split decision da parte dei giudici internazionali). Un altro fattore determinante, soprattutto in alcuni momenti, come sottolineato dallo stesso Sakara (nei commenti a caldo post evento), è stato il calore degli 8.500 fan romani accordi al PalaEur per sostenerlo durante tutto il combattimento. Prima di crollare a terra piangendo per l’emozione di una vittoria inaspettata, ma assolutamente meritata, soprattutto per la condotta agonistica espressa nel corso di tutta la sfida.
“I giudici hanno valorizzato la foga agonistica di Sakara, sempre all’attacco in ogni fase del match, anche la più dura, come nel corso del primo round, dove ha prevalso tecnicamente Camozzi. Poi per Alessio è stato un crescendo fino al termine del quinto round. In questa nuova disciplina viene premiata la combattività e la durezza dei colpi. Sono molto affascinato da tutto ciò che emerge nel mondo degli sport da combattimento e per questa ragione ho scelto di assistere a BKFC stasera al PalaEur” ha spiegato a margine dell’evento l’ex campione mondiale di pugilato (pesi supermedi WBA) Giovanni De Carolis a TheDailyCage (TDC).

“E’ un ottimo inizio qui su Roma. Stasera abbiamo vissuto dei momenti carichi di passione ed elettricità. Possiamo solo che continuare a crescere in Italia, dopo anche il successo della tappa di Firenze. Nei prossimi eventi, che organizzeremo nel 2026, faremo ancora meglio in tutti i settori organizzativi così da poter fornire uno spettacolo sempre più emozionante…Siamo assolutamente felici, nel complesso, di quanto realizzato per i tanti fan romani della bare knuckle. Qui a Roma è stata una serata storica per questo giovane sport” – ha dichiarato post match Gabriel Rapisarda (nella foto sopra), Executive Director di BKFC Italy.
La presenza poi di Conor McGregor (co-owner della promotion american), che ha seguito tutti i match a bordo ring, incitando i 22 fighter durante le fasi cruciali dei match è una conferma di quanto l’Italia possa diventare uno stargate strategico per lo sviluppo del bare knuckle in Europa.

Tutti i risultati di BKFC Roma #83

Preliminary Card
- Middleweight: Ouadia Tergui (Mar) ha sconfitto Enzo Tobbia (Ita) per TKO al Round 3
- Cruiserweight: Ernesto Papa (Ita) ha sconfitto Fred Sikking (Ola) per TKO al Round 1
- Light Heavyweight: Tomáš Meliš (Slo) ha sconfitto il “calciante” fiorentino” Andrea Bicchi (Ita) per KO al Round 2 – nonostante l’italiano nel primo round avesse sopravanzato lo slovacco colpendolo molto duro sul volto.
Main Card
- Heavyweight: Krzysztof Wiśniewski (Pol) ha sconfitto a sorpresa Haze Hepi (NZ) per TKO al Round 3
- Cruiserweight: Walter Pugliesi (Ita) ha sconfitto Karl Thompson (UK) per KO al Round 1 dopo 1:54 sec – dopo aver mandato al tappeto due volte l’avversario britannico. Anche questa volta l’italiano ha dimostrato di essere già uno dei più grandi interpreti nel nostro Paese di questa nuova e giovane disciplina sportiva.
- Featherweight: James Brown (USA) ha sconfitto Dan Chapman (GB) per TKO al Round 4.
- Welterweight: Carlos Trinidad-Snake (USA) ha sconfitto Jimmy Sweeney (IRL) per KO al Round 3.
I due titoli europei
- BKFC European Featherweight Title: Nico Gaffie (SPA) ha sconfitto Jelle Zeegers (OLA) per KO al Round 1 – dopo appena 1:13 sec. ha “spento” il suo avversario mandandolo al tappeto. Probabilmente una delle prestazioni più interessanti della riunione capitolina. Gaffie ha la “stoffa” del campione e, nel 2026, lo vedremo sicuramente giocarsi la carta del titolo mondiale di categoria BKFC. Conor McGregor, co-proprietario della promotion americana gli ha fatto i complimenti sul ring per la sua performance ricca, testualmente, di “electricity”. E’ una delle stelle nascenti del bare nuckle mondiale.
- BKFC European Middleweight Title: Josef Hàla (Rep. Ceca) ha sconfitto il romano Francesco Ricchi (Ita) per TKO al Round 3 (1:43 sec) – Una prestazione coraggiosa quella dell’atleta capitolino che non si mai arreso sul ring nonostante ben 4 conteggi e aver subito una serie di colpi durissimi sul volto, prima dello stop tecnico da parte dell’arbitro.
I due titoli mondiali
- Lightweight: Franco Tenaglia (ARG) ha sconfitto l’ex campione iridato di categoria Ben Bonner (UK) per “split decision”. Nonostante che l’argentino avesse subito dei colpi al viso tali da chiudergli l’occhio sinistro, quest’ultimo ha tenuto uno stile di combattimento sempre all’attacco per tutti e cinque i round. Bonner, ottimo pugile britannico, è stato probabilmente penalizzato dai giudici per una strategia di gara (game plan) troppo attendista, finalizzata anche a subire meno colpi possibili. Una tattica per certi versi corretta, ma la BKFC “premia” (alla luce di quanto emerso ieri), a parità di risultato, chi cerca il combattimento a tutti i costi e avanza sul ring per colpire duro l’avversario.
- BKFC World Cruiserweight Title: Alessio Sakara ha sconfitto Chris Camozzi (c) per split decision.
BKFC Roma #83 in numeri
Complessivamente BKFC Roma #13 prevedeva ben 12 match tra sfide preliminari (4) e main card (8). L’unico match non disputato è stato il primo, quello previsto tra Paolo Zorzi (Ita) e Marian Iovita (Ita). Quest’ultimo si è ritirato dopo essersi infortunato nel corso della notte precedente, non dando così a Zorzi di dimostrare il suo valore sul ring del PalaEur.
In totale 24 atleti sono saliti sul ring del PalaEur in rappresentanza di 12 diversi Paesi (oltre all’Italia, anche UK, Irlanda, Spagna, Polonia, Rep.Ceca, Olanda, Slovacchia, USA, Nuova Zelanda, Argentina e Maroccco) e 4 continenti (Europa, Nord/SudAmerica, Africa e Oceania). Sei i fighter tricolori con tre vittorie (Alessio Sakara, Walter Pugliesi ed Ernesto Papa), a seguire 3 atleti a testa per Regno Unito e Stati Uniti.
Dopo Roma la promotion BKFC torna negli States, il prossimo sabato 1° novembre, nel Michigan, al Soaring Eagle di Mount Pleasent (nella contea di Isabella). Sarà l’evento numerato #84 nella storia del circuito a stelle e strisce.










