La prima edizione di Torino Boxing Show si chiude con due grandi certezze: il promoter Filippo Violante (nella foto sotto), al debutto in un format così impegnativo (anche per la presenza dei vertici russi della IBA), al termine dell’evento di combat sports, si presenta, ormai, sulla scena “pro” tricolore, come uno degli organizzatori più promettenti, confermando una nostra tesi: non è necessario fare eventi in serie; è meglio concentrarsi su un numero minore di manifestazioni, curando, però, ogni minimo dettaglio. Ed è proprio quello che è successo al Pala “Gianni Asti” sabato scorso. Strategica poi la collaborazione di diverse realtà (Boxing Events ASD e Danger Promotion di Milano) e professionisti leader in specifici settori (da Marco Franza, passando per il matchmaker Simone Verdicchio, fino al coordinatore del broadcasting/area digitale Diego Famulari).

Il talento ritrovato di Lorusso
La seconda certezza è il talento pugilistico di Alessio Lorusso, 29enne campione lombardo, che si è “laureato“, nella serata del Pala Gianni Asti (ex Pala Ruffini), campione intercontinentale IBO (l’acronimo sta per International Boxing Organization). Durante il match ha mostrato forza, determinazione e piena convinzione dei propri mezzi, oltre ad una velocità e rapidità di azione che non si vedevano da tempo a livello tricolore. Nel primo round, tra l’altro, il messicano Valenzuela Munoz lo ha messo per un momento al tappeto. Dopo essersi rialzato in meno di un secondo, Lorusso ha preso il pieno controllo del match. Ha iniziato a colpire il messicano, round dopo round, con una precisione millimetrica fino all’epilogo a suo favore (all’inizio dell’ottavo round). Adesso le opzioni sono due: o un titolo europeo (una rivincita dopo la sconfitta, nel 2023, sempre per la corona continentale) o quella più ambiziosa a livello mondiale.
Lorusso è un combattente nato, altrimenti due anni fa non sarebbe salito sul ring con una mano infortunata. Sapeva di poter perdere, eppure non ha avuto paura di lottare. E’ un atleta con una determinazione cieca come ogni guerriero che si rispetti. Adesso è nuovamente il suo momento e merita la sfida per la cintura iridata.

Perchè Lorusso merita la sfida iridata
La merita a livello tecnico (la sua boxe è pulita ed è bella da vedere), ma anche sotto il profilo mediatico. Quando combatte Lorusso sembra danzare e lo spettacolo pugilistico cresce di intensità round dopo round. Al tempo stesso il campione besanese è un ragazzo unico per umiltà, ironia e umanità. Ama la boxe e la interpreta in modo intenso anche perchè, da sempre, è la sua “compagna” di vita. L’Italia ha ritrovato a Torino un talento assoluto. Adesso è arrivato il suo momento e il movimento della boxe ha bisogno di un titolo di questo livello anche a livello promozionale. Questo giovane pugile, totalmente “tatuato” (“…Sono tatuaggi che rappresentano la mia storia personale, non nascono a caso” ci ha spiegato durante una cena a Torino assieme al blogger Mirko Orlato, nda), piace ai giovani e può diventare un simbolo positivo per la “noble art” tricolore, da troppo tempo in attesa di un campione iridato di questo livello.

L’anticipazione di Datasport
Tornando agli aspetti più tecnici riprendiamo un passaggio del portale Datasport: “Nei giorni scorsi l’EBU lo ha indicato sfidante ufficiale “supergallo” dell’inglese di origini pakistane Shabaz Masoud (15), titolo conquistato lo scorso 6 dicembre a Montecarlo contro il connazionale Peter McGrail. Simone Verdicchio che gestisce Lorusso, ha parlato col manager del campione che gli ha riferito l’intenzione di lasciare la cintura vacante, salendo di categoria e guardando ad altri traguardi. “A questo punto – le parole di Simone Verdicchio (matchmaker di Torino Boxing Show) – ci sono due opportunità per l’avversario di Alessio. Il francese Tomas Masson che ha già battuto nel 2021, oppure Francesco De Rosa. A noi vanno bene entrambi. Sempre che nel frattempo non si apra l’opportunità del mondiale IBO”. La vittoria di Torino proietta infatti Lorusso nella top ten dell’IBO e nei piani c’è l’eventualità iridata, rafforzata dall’intervento dell’IBA come sponsor per i prossimi eventi pro”.










